Oltre 400 cantine italiane per la manifestazione dedicata “al vino buono, pulito e giusto”. Slow Wine Fair sarà presso il polo fieristico di Bologna dal 27 al 29 marzo e ancora oggi (sabato 12 marzo) sarà possibile tramite il sito https://slowinefair.slowfood.it/, per le donne, accedere con il 10 per cento di sconto.
Non poteva che essere così: gli espositori dell’Oltrepò sono numerosi, per rappresentare una provincia – così diceva il giornalista Gianni Brera, che qui è nato – “a forma di grappolo d’uva”.
Uno di loro, il giovane Alessio Brandolini, era stato scelto come ospite della conferenza online “Aspettando Slow wine fair” organizzato la scorsa settimana dalle condotte Slow Food di Vigevano-Lomellina e Oltrepò.
Brandolini produce a San Damiano al Colle, è laureato in Viticoltura ed Enologia presso la facoltà di Agraria di Milano, nel 2006 e magistrale in scienze viticole ed enologiche. Una preparazione tecnica che si unisce alla passione, all’attenzione. Per lui il bio è tutto, la qualità è un obiettivo, l’eccellenza è un valore.
Basta con la nomea di “Oltrepò terra di vini scadenti”, magari anche (in parte) meritata decenni fa. “Valorizzo il territorio – racconta di sé – e quindi coltivo solo varietà autoctone. Considero tale anche il Pinot nero, nostro simbolo e ormai vitigno diffusissimo. Sono biologico in tutto anche se non certificato, perché l’iter burocratico è troppo complesso e io sono da solo in azienda. Ma siamo forse oltre il biologico.
Uso la tecnica del sovescio, e come unica forma di concime mi servo dei resti della nostra vinaccia. Ho bandito il diserbo da 15 anni, da quando sono arrivato io”. Brandolini, enologo, consulente, delegato di zona della Fivi, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, è orientato al mondo Slow Food sia per indole sia per un approfondimento durato anni.
Undici ettari d’azienda, qualità, salubrità e tentativo di fare rete con le altre eccellenze del territorio.
“Anche io, banalmente – prosegue – vado in giro con la guida delle Osterie d’Italia. Tornando a noi, anche in cantina c’è rispetto dell’uva, e si sta attenti a non rovinarla.
Il mio prodotto principale è lo spumante metodo classico, pluripremiato. La pressatura soffice permette all’uva rossa di pinot nero di trasformarsi naturalmente in uva bianca. Da un quintale di frutta tiro fuori solo 45 chilogrammi di mosto bianco naturale, perché non rompo la buccia e quindi non mi serve colorante. Credetemi, è difficile sia dal punto di vista pratico sia da quello economico”.
Il terreno fondamentale: l’argilla dell’appennino e quella brezza che tutte le sere dà l’escursione termica ideale. Già a pochi chilometri cambierebbe tutto. Forse è proprio questo il senso: trarre il massimo da quello che la natura ti dà, senza violentarla, e non pensare che solo il denaro sia al centro di tutto. E poi nel bicchiere e nello stomaco tutto questo si sente.
Alessio Brandolini sarà presente a Slow Wine Fair con sei vini. Pinot nero metodo classico brut nature luogo d’agosto, Pinot nero metodo classico extra brut rosé note d’agosto, Pinot nero metodo classico pas dosé i ger, Al negrès (un altro pinot nero), I prà (riesling renano) e Il beneficio (croatina e barbera).