Domenica 31 Ottobre, le condotte Slow Food dell’Oltrepo e di Vigevano e Lomellina, si sono date appuntamento per una Domenica fuori porta a Moriano, frazione di Montù Beccaria (Pv), presso l’Azienda Agricola Fausto Andi, una delle realtà vinicole più interessanti e stimolanti della nostra provincia.
Il format delle giornata è stato quello solito delle iniziative di questo tipo: appuntamento in azienda, visita alla cantina ed alle vigne, incontro con il produttore per approfondire l’identità aziendale e poi trasferimento a tavola, per degustare alcuni i vini accompagnati dal buon cibo dell’annesso agriturismo.
L’incontro con Fausto Andi, se non lo conosci, spiazza il visitatore per l’intensità del suo racconto affascinante, che spazia dalla gestione del territorio alla tutela dell’ambiente, dal rapporto uomo e natura alle nuove tecniche enologiche, parte delle quali sono frutto della sua personale ricerca. Il tutto sorretto da una base etica che difficilmente si incontra in altre esperienze analoghe. Un viticoltore che non ha timore di sostenere le sue battaglie per un “vino vero” con argomentazioni ineccepibili e intuizioni futuristiche.
I vini di Andi non seguono le mode, non si adeguano alle logiche del mercato ma si muovono all’interno dei confini dettati dai valori aziendali. Ecco quindi che, per esempio, non viene utilizzato nè rame né zolfo in vigna ma attraverso la cura dei terreni e l’utilizzo di tecniche tradizionali e/o innovative meno invasive possibili per il normale sviluppo della pianta è possibile ottenere gli stessi risultati, se non migliori, stimolando la pianta ad autodifendersi dalle malattie. Oppure la ricerca di una maggiore attenzione nella vinificazione, che è rigorosamente senza solfiti aggiunti, con macerazioni ed invecchiamenti prolungati alla ricerca del vero equilibrio tra tutte le componenti che devono determinare un risultato finale straordinario.
L’incontro con Fausto Andi è una vera miniera di informazioni su tutto lo scibile enologico e tra vocazione territoriale, sostenibilità ambientale, unicità, agricoltura organica, ecc. il discorso si sposta anche sulla sua sfida più recente che è spumantizzare un vitigno georgiano esistente solo in azienda e piantato 20 anni fa circa, con una doppia fermentazione in bottiglia e due sboccature, un metodo classico che sgretola tutte le convinzioni secolari, compreso il credo stesso di Fausto Andi che non ha mai voluto realizzare un vino spumante in Oltrepo Pavese concentrandosi invece solo sui vini fermi.
La visita si è poi concretizzata con la degustazione di tre Barbera in purezza:
“Ascaro” ottenuto da una vigna di quaranta anni, macerazione di due anni sulle bucce, alcool dichiarato 15,5% ma effettivi 18%; in abbinamento ad un tris di salumi ottenuti da maiali di tre anni e peso superiore a 200 Kg;
“Sottosera” ottenuto da una vigna di ottanta anni, vendemmia 2016, macerazione di quattro anni sulle bucce, alcool dichiarato 15,5% ma effettivi 19%; in abbinamento ad un piatto di tagliatelle con ragù di cinghiale;
“Sottosera”, ottenuto da una vigna di ottanta anni, vendemmia 2010, macerazione di quattro anni sulle bucce, alcool dichiarato 15,5% ma effettivi 19%; In abbinamento ad un salmì di cinghiale con polenta;
“La creatura”, vino ottenuto da una vigna impiantata nove anni or sono utilizzando un vitigno georgiano a bacca bianca, proveniente dalla Slovenia e dalle caratteristiche particolari e straordinarie.
In chiusura una citazione è doverosa all’iniziativa di accoglienza per 12 persone diversamente abili che all’interno dell’azienda possono compiere un’esperienza continuativa di “lavoro” in un contesto di armonia e di promozione di una accoglienza attiva. E di questi tempi anche questo non è poco.
Daniele Naranzoni